fine di una stagione

Positif 2014/2015 Best(iario) of (e una dozzina di trailer)

principessa splendente walks alone at night

Dove siamo rimasti, dove ci siamo (appena) perduti, tra i cocci di un miscelato 2014-15? Raccogliamo le sensazioni smaterializzate in sala, nelle tante sale. Eccoci: siamo volati nella Storia della principessa splendente insieme a Kaguya e a Sutemaru, spiccando il volo tra le foglie e guardando la pioggia a testa in giù, librandoci nell’amore e poi annegando nelle lacrime di una processione incantata, tintinnante e inamovibile. Abbiamo udito tutti i battiti di un cuore spezzato e fiero, quando ha trovato la risposta alla domanda Sarà il mio tipo?. Siamo rimasti chiusi in un treno in rotta verso il nulla a scoprirne le cellule marce, gli anticorpi resistenti e le macchie cancerose precipitato di un capitalismo trapiantato in un più che prossimo futuro. Ci siamo bagnati nella piscina proibita delle maestranze borghese e dei padri padroni cercando di non scoppiare al ridere, al telefono, di notte, quando È arrivata mia figlia. Abbiamo urlato Mommy a squarciagola davanti al film più squarciaviscere dell’anno, tenendoci per mano con i personaggi più vividi di sangue dell’anno. Abbiamo allacciato le cinture e deragliato nel deserto di Mad Max ammirandone gli scatti apocalittici e istintuali, la carica di purezza femminista e di rossastro carbone. Abbiamo ascoltato una canzone di morte mentre nei nostri petti sfrigolava il sentimento e una Ragazza che torna a casa sola di notte sceglieva il cuore al posto della sopravvivenza. Abbiamo conosciuto un Giovane favoloso e una fanciulla che saltava nel mondo virtuale autodistruggendosi e rigenerandosi, di nome Lucy. Siamo stati ad aspettare le conseguenze dei Tre Cuori insieme a Charlotte Gainsbourg su una sedia verde e solitaria. Abbiamo accolto con gioia triste l’ultimo bacio di addio guardando Jack and the cuckoo clock heart scalare le nuvole verso la morte. Abbiamo spiato l’addensamento emotivo e frastagliato di quella Nouvelle Amie vestita di trucco e malinconia.Siamo rimasti incastrati nelle falle e negli ingranaggi di un meccanismo corrotto dal sogno, sperimentando l’apoteosi di controllo del mezzo e lo scardinamento dello stesso grazie a una Gone Girl che ora rimane annidata dietro ai nostri occhi. Come tutte quelle immagini, tutti quei falò di luce e buio della stagione cinematografica di quest’anno, del cinema che è stato e (sempre) sarà.

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