venezia-2018

The Ballad of Buster Scruggs – Joel & Ethan Coen: Stuck in the middle with you bros.

Regia: Joel Coen, Ethan Coen
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen
Cast: Tim Blake Nelson, James Franco, Brendan Gleeson, Liam Neeson, Tom Waits
Anno: 2018
Produzione: USA

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Nella sua episodicità, The Ballad of Buster Scruggs, si gode quanto non-film dei Coen. I due fratelli, inumanamente sempre a livelli altissimi di scrittura (anche per film diretti da altri) e di impostazione registica, senza il “peso” di dover comporre una vicenda unica che valga due ore di girato, preferiscono giocherellare con il western (genere che, in un modo o nell’altro, sotto o sopra, hanno sempre fatto), spingendo sulla fumettosità e sul loro torvo senso dell’umorismo in sei vicende onestamente impeccabili (qualcuna più, qualcuna meno). Ma il cinema dei Coen è sempre a suo modo impeccabile, scultoreo, millimetrico, sagace, d’impatto e loro sembrano immuni a quell’altalenanza che spesso inficia il lavoro di autori che scrivono e realizzano opere simili tra loro.

Si potrebbe anche dire che il loro è un cinema robotico, figlio d’innata visione che non conosce momenti di stanca, sempre identica e sempre rigenerata, geneticamente scritta e presentata. Si potrebbe prendere un ipotetico spettatore che non ha visto nessuno dei loro film e metterlo davanti a uno a caso (o quasi, ma sono veramente pochi i titoli da escludere da questo “canone”) e il “boom” sarebbe il medesimo.

Ma i Coen non sono dei top player, perché player non sono. Giocano un campionato a sé dove loro sono sempre i vincitori, un libretto universitario di soli 30 e 30 e lode, sia intendendo la loro grandissima fetta della loro filmografia sia i singoli lavori. Abbiamo la certezza, quindi, qui confermata, ma mai una sfida, mai una ricerca, mai una buca in cui inciampare, mai una macchia – e The Ballad of Buster Scruggs ne è la riconferma. Un’autorialità così blindata, da guardare unicamente dal basso verso l’alto, non copiabile e non riproducibile.

A cosa servono i Coen? A cosa ci elevano? Quali dubbi ci pongono? Dio li benedica e li maledica al contempo. Con il loro grottesco immacolato, la compattezza inarrivabile del loro nonsense malinconico, la solidità della loro messa in scena.

Anche e soprattutto adesso, in uno delle loro opere più spensierate (assieme a Burn After Reading).

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