SINISTER di Scott Derrickson

REGIA: Scott Derrickson
SCENEGGIATURA: Scott Derrickson, C. Robert Cargill
CAST: Ethan Hawke, Juliet Rylance, Fred Dalton Thompson, James Ransone
NAZIONALITÀ: USA
ANNO: 2010

SUPER 8

Assorbire temi e caratteristiche di rinomati thriller “degli orrori” facendone così scaturire un’opera Paurosa per ogni verso e direzione; Sinister raccoglie nel suo grembo frammenti di Shining, Darkness e del più recente 1408, partorendone un film quasi in toto esaustivo nel suo genere e con scarsi buchi di sceneggiatura. La mente di tutto è mister Scott Derrickson, autore semi totale dell’opera filmica essendone regista, sceneggiatore e produttore esecutivo: le posizioni ideali da occupare per poter lavorare in piena libertà e sintonia con l’idea di fondo stessa, sviluppata in totale controllo creativo; tanto tecnico quanto di scrittura. Il plot può all’apparenza ingannare, risultando in superficie troppo intriso di elementi eccessivamente ricorrenti: l’ambientazione provinciale, la figura dei bambini “oscuri”, o quella dello scrittore in crisi, sia creativa che economica. Si può partire proprio da quest’ultimo fattore per poter delineare una storyline indicativa: Ellison Oswalt (Ethan Hawke) si trasferisce con la famiglia in una nuova casa per poter lavorare al meglio sul suo futuro libro riguardante storie omicide irrisolte, lasciando ignari i propri familiari riguardo gli inquietanti precedenti avvenuti in quella dimora. Il buio domina le scene, alternato solamente da alcuni bagliori di luce solare fatti confluire sapientemente da Chris Norr, in uno dei suoi rari ed importanti lavori da tecnico della fotografia in film thriller-horror; e se l’oscurità dilaga nell’ambito visivo, in quello sonoro prevale e domina il rumore meccanicamente ciclico e sinistro del proiettore dei terribili Super8, protagonista quasi quanto gli attori in carne ed ossa.

La pellicola scorre senza incontrare ostacoli insormontabili, passando dal thriller d’inchiesta fino a diventare un horror presenziato dagli ormai “immancabili” Dei pagani. Una menzione particolare  la merita senza ombra di dubbio Ethan Hawke, tuffatosi magnificamente nel ruolo dello scrittore dalla fantasia in forte smarrimento e alle prese con irrisolti problemi economici e di autostima. Al tempo stesso l’attore riesce ad imprimersi addosso quasi perfettamente la figura del padre in cerca di quiete domestica ma in forte perturbazione con la propria famiglia.
L’epilogo e il giudizio finale per Sinister sono sicuramente positivi, il film infatti coinvolge dal primo all’ultimissimo secondo. Ovviamente non si tratta di un’opera totalmente perfetta, avendo al suo interno alcuni elementi inverosimili e di difficile applicazione pratica in una possibile storia reale. Derrickson torna a dirigere un’opera comunque convincente, dopo il pessimo tentativo del remake di Ultimatum alla Terra, ricominciando a respirare i piacevoli fasti delle sue precedenti direzioni.

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