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Non disturbare il paese che dorme: OLTRE IL GUADO di Lorenzo Bianchini

oltre il guado (1)

REGIA: Lorenzo Bianchini
SCENEGGIATURA: Lorenzo Bianchini, Michela Bianchini
CAST: Marco Marchese, Renzo Gariup, Lidia Zabrieszach
NAZIONALITÀ: Italia
ANNO: 2013

Lorenzo Bianchini è il primo nome che solletica la mente quando si ascolta qualcuno riempirsi la bocca con Federico Zampaglione. Guardi i suoi film e ti domandi perché Alex Infascelli ce l’ha fatta e lui no, cosa manchi a Radice quadrata di tre o a Custodies Bestiae per uscire dai circuiti indie e conquistarsi la considerazione su larga scala che meritano.

Il cinema del friulano è attratto dalla connivenza tra luoghi prescelti e segreti ancestrali da essi custoditi. Oltre il guado e il suo villaggio diroccato quindi, finiscono per seguire la scia di suggestiva ambientazione precedentemente già tracciata dai sotterranei scolastici di Radice quadrata di tre: profondo come le paure che sviscera, il cinema di Bianchini si vincola segretamente ad un certo orrore rurale italiano; quasi fosse la rappresentazione su celluloide di filastrocche, favole nere e arcaiche leggende di paese tramandate di bocca in bocca. Film con un’anima di agghiacciante mistero, che rimandano inconsciamente a La casa dalle finestre che ridono.

Più mentale che fisico, l’horror secondo Bianchini è fatto di percezioni che travalicano la materia, interruttori dimensionali che scattano nel momento in cui vengono varcate determinate soglie: i corridoi nascosti di Radice quadrata di tre, il guado della sua ultima fatica. Zone di confine, oltrepassate le quali la realtà finisce per alterarsi: luoghi che di giorno non esistono diventano terrificanti al chiaror di luna.   

The Blair Witch Project sembra dietro l’angolo, ciò nonostante Oltre il guado dimostra con i fatti di voler ambire oltre misurandosi con l’alterazione dell’equilibrio naturale interrotto dal tecnologico studio dell’uomo: evoluto rispetto all’ambiente in cui si immerge, eppure infinitamente più piccolo (e debole) rispetto a ciò che lo circonda; che inevitabilmente lo imprigiona, riducendolo ben presto ad una ingiallita istantanea d’epoca: preda una volta travestita da cacciatore.

Sinistro e inquietante, Oltre il guado aggira in scioltezza le avversità insite nel low budget configurandosi, assieme a The Gerber Syndrome, come uno dei migliori prodotti horror italiani degli ultimi anni.

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