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A.A.A. Cercasi spray anti-asma: I SEGRETI DI OSAGE COUNTY di John Wells

osage county

REGIA: John Wells
SCENEGGIATURA: Tracy Letts
CAST: Meryl Streep, Julia Roberts, Chris Cooper, Ewan McGregor
NAZIONALITÀ: USA
ANNO: 2013

Prendiamo una pièce teatrale, poi rinchiudiamo una serie di attori famosissimi e bravissimi in una stanza, magari in un tavolo da pranzo dove tutti odiano tutti, mescoliamo e vediamo le reazioni. Il rischio di operazioni simili, da sempre, è quello di ridursi a fare un film per studenti di recitazione, con la regia che soccombe alla prestanza del suo cast, riducendosi a mero osservatore incapace di penetrare a fondo le impercettibili dinamiche relazionali, quel vibrare di un cuore spezzato, lo scoppiare silenzioso e intangibile di una mente al collasso. Bisognerebbe essere Abdellatif Kechiche per riuscire a cogliere quell’adrenalina nella staticità, per trasformare le urla in sentimenti, le maschere in oblii esistenziali. Se sei John Wells, allora ti devi accontentare e farti da parte, affidandoti ciecamente ai tuoi performer. Fortuna vuole che hai la miglior attrice vivente, Meryl Streep, il cui ogni singolo sguardo si trasforma automaticamente in cinema e straniamento: è sempre lei al centro del quadro, anticristo della quiete e forza catalizzatrice dell’affresco, calamita della distruzione mentre fuma 200 sigarette con parrucca e occhiali da sole insultando più o meno tutti. Quel tutti che si riduce ad essere ombra alle spalle di un gigante, Chris Cooper Ewan McGregor Juliette Lewis Julia Roberts Benedict Cumberbatch come mere comparse e quasi invisibili ogni qualvolta ci sia l’onnipresenza immensa di sua maestà Streep-Madre-Regina, cioè sempre. Al contrario di quanto si poteva supporre, I segreti di Osage County non è un film corale, in quanto il coro è impotente davanti alla protagonista: casomai è una one woman show senza vie di fuga. Gli studenti dell’Actors Studio faranno bene a portarsi dietro un bloc-notes per gli appunti, ma John Wells pare aver pensato solo a loro. Il regista non è riuscito ad uscire dall’impalcatura teatrale, e le ambientazioni in interno finiscono troppo presto per asfissiare: Osage County è opera che sa di chiuso (e quindi, puzza terribilmente), priva di respiro e addirittura ripetitiva, tantochè all’ennesima sclerata tra Meryl Streep e ChiunqueAltro (magari nel solito tavolo da pranzo) viene voglia di chiedere una bomboletta spray anti-asma. Come se dolore fosse sinonimo di scazzo, non troviamo mai un reale momento di commozione (emotiva o cerebrale che sia), nemmeno quando i segreti tanto decantati dal titolo italiano verranno finalmente a galla: più che colpi di scena, servono come ennesimo motivo per spalarsi altra merda addosso, insultandosi a suon di urla e battute sarcastiche, come se per il resto della pellicola avessero fatto qualcosa di diverso. Alla fine, Wells non ha nulla da raccontare, e costruisce i suoi momenti sul più fragile vuoto; a rimanere è un’attrice protagonista che ha cercato di prendere in mano la situazione facendo al meglio quel che può: recitare da dio. 

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