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Blue My Mind – Il segreto dei miei anni – Lisa Brühlmann: Coming of age con topping fantasy

Regia: Lisa Brühlmann
Sceneggiatura: Lisa Brühlmann, Dominik Locher
Cast: Luna Wedler, Zoë Pastelle Holthuizen, Regula Grauwiller
Anno: 2017
Produzione: Svizzera

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Dopo un passaggio (sotterraneo) alla Festa del Cinema di Roma del 2017, giunge finalmente in sala Blue My Mind della svizzera Lisa Brühlmann, coming of age con tutti i pro e i contro del genere.

Al cinema ancor prima che in tv, parlare di adolescenza è sempre difficile. Non per quanto siano “inafferrabili” questi giovani quanto per la valanga di cliché – di cui molti immutati almeno dagli Anni 80 – a cui qualsiasi regista sembra dover/voler sottostare.

Blue My Mind non fa eccezione e segue un impianto solido e tremendamente classico, per non dire stanco: la timidezza, gli incontri/scontri con chi è già più maturo e spavaldo, la ricerca di identità, la scoperta del sesso. Si che la si prenda come una scelta consapevole che come mancanza di inventiva, il lato positivo di questa prevedibile escalation permette a Lisa Brühlmann di puntare completamente sulle atmosfere e principalmente sul lato tecnico. È infatti nelle riprese, nell’azzurro che tocca ogni cosa, che Blue My Mind riesce a rendersi interessante: pur in assenza di qualsiasi variazione sul tema, la mano sicura c’è e riesce a farci rimanere attenti alla visione e alla progressione degli eventi.

E se droga, ribellione e sesso di per sé, per come qui presentati, possono dire ben poco di nuovo, è un certo gusto per l’esagerazione e la cattiveria a rendere il film interessante. Ma è unicamente il finale, con la sua virata fantasy, che legittima il precedente susseguirsi, per quanto risulti una mera appendice a un discorso prevedibilissimo. Lisa Brühlmann evidentemente punta tutto sul simbolismo finale, che ci arriva come chiave di volta di tutta la vicenda in modo appagante quanto, purtroppo, insufficiente a voler incoronare in qualsiasi modo una pellicola che al massimo può ambire a titolo di “Quel film di ragazzine dove alla fine succede X”.

Crescita = cambiamento = mutazione, sì, ma qui si tratta di un mero condimento, un topping completamente avulso dal contesto. Tutto il contrario di quanto accadeva in Raw – Una cruda verità di Julia Ducournau, in cui crescita, mutazioni, carnalità e avvenimenti erano un tutt’uno solito e compatto.

 

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