BROKEN CITY di Allen Hughes

REGIA: Allen Hughes
SCENEGGIATURA: Brian Tucker
CAST: Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright
NAZIONALITÀ: USA  
ANNO: 2013
USCITA: 7 febbraio 2013

XXI SECOLO NOIR

Allen Hughes è tornato. A due anni dall’ultimo ultimo lavoro con il gemello Albert, Codice Genesi, salta nei cinema mondiali da solo, alla regia con Broken city: thriller travestito da moderno noir e incentrato attorno alla corruzione nei piani alti della amministrazione newyorkese. Broken City presenta tutte le caratteristiche del “classico”, dalla pioggia notturna e frequente alle luci delle insegne e dei ponti della grande mela, fino ad arrivare all’ambientazione tipica dell’ufficio di un investigatore privato. William Taggart (Mark Wahlberg), ex-poliziotto ed ora detective privato, viene convocato dal sindaco Hostleter (Russell Crowe) per indagare sul presunto adulterio della moglie, tutto questo in piena campagna elettorale. Ma altre cose sbucano fuori dal cesto pieno di segreti dei piani alti del potere di New York, facendo proseguire il film sicuramente in maniera interessante e ordinariamente coinvolgente, intriso però troppo di quei ripetitivi cliché che le produzioni americane tanto fanno sfilare: l’alcolismo, il confronto politico, la macchina elettorale, il compromesso, la redenzione ed intrighi con poco sorprendenti colpi di scena. L’opera, tenuta in piedi dalla grande presenza scenica dei due protagonisti, da una sceneggiatura ben fatta ma a tratti troppo semplificata e dall’ambientazione tipica per il genere, risulta però essere piacevole ma nulla più. Hughes comunque, fornisce una buona prova alla regia, dopo essere passato dal thriller/horror in costume come La vera storia di Jack lo squartatore al fanta – apocalittico Codice Genesi. Il salto viene effettuato comunque in buono stile, evidenziando in particolare un tema estremamente attuale quale la corruzione, con uomini di potere che sfruttano la propria posizione per scopi personali senza avvenire ai propri doveri. Corruzione dilagante quindi, combattuta a colpi di accordi monetari e da azioni disoneste, ma anche da uomini redenti e da altri ambiziosi nel senso “sano” del termine. Essendo un thriller non è possibile svelare troppo sullo svolgimento del film, anche se vedendolo ci si accorge dopo non molto di come il finale del lavoro di Hughes sia piuttosto prevedibile, lasciando nello spettatore un senso di incompiutezza dovuto principalmente all’assenza di interessanti colpi di scena. Broken City è comunque un film ben fatto, dall’atmosfera da hard boiled vecchio stile, dove New York viene divisa in due come una più moderna e realistica “Metropolis”: all’interno della quale i cittadini rimangono totalmente estranei ed ignari alle malefatte della propria amministrazione municipale; ciò nonostante una pellicola avara di sorprese entusiasmanti e che lascia registrare l’eccessiva presenza di alcuni standard caratteriali presenti negli interpreti  principali, tanto da facilitare il compito deduttivo dello spettatore ben prima dello svelamento finale. 

Condividi

Articoli correlati

Tag