in sala

TUTTO PUÒ CAMBIARE (CAN A SONG SAVE YOUR LIFE?) di John Carney

Keira Knightley and Mark Ruffalo in "Begin Again"

REGIA: John Carney
SCENEGGIATURA: John Carney
CAST: Mark Ruffalo, Keira Knightley, Adam Levine, Catherine Keener, HaileeSteinfield
NAZIONALITÀ:Usa
ANNO: 2013

D’accordo, alla fine s’è optato per un più convenzionalmente impettito Begin again(da noi Tutto può cambiare), ma il titolo più essenziale ed evocante la miccia che s’irradia lungo tutto il bel film di John Carney è senza dubbio la prima scelta, quello iniziale, di lavorazione – appunto – più incerto e (non poi così) azzardato: ovvero Can a songsaveyour life? Titolo interrogativo e trasognante, che è linea parallela e conduttrice, una domanda gettata nella rete intricata e momentaneamente viscosa di due vite un po’ allo sbaraglio un po’ lucenti e immacolate.

Can a song save your life? Forse sì, durante una sera in cui ti regala sopra un tetto qualche scheggia di sereno in un rapporto filiale sgualcito. Forse sì, mentre attraversi una New York improvvisamente fulgida d’incanto condividendo con un’anima affine la vostra intima, personalissima musica in privata esplosione. O quando una live session in una strada vomitante rifiuti e bambini capricciosi si trasforma in un inno alla rinascita e a rose nel fango. O forse quando ti aiuta ad accorgerti di un errore altrui, e che quell’altro lo hai amato troppo, e allora con una canzone puoi consegnargli un bacio d’addio tra uno strimpellio di chitarra e di lacrima dentro una registrazione vocale. Can a song save your life? Forse sì, quando combina cosmicamente un incontro salvifico, una partitura a due innestata dalla magia di un groviglio perfetto di note – la magia, letteralmente, che ubriaca di illuminazione fa muovere gli oggetti da sotto i/per mezzo degli occhi di uno stordito, ammaliato Mark Ruffalo. Forse sì, se può trasformare perfino la sgraziata mascellona Keira Knigthley in un oggetto del desiderio platonicamente sonoro e in una creatura di leggiadra celestialità. Forse sì, mentre rincorrendola Carney accudisce amorevolmente i suoi personaggi in un film che è preludio carezzevole, soffice malinconia e intermezzo esitante, in un bivio di sospensioni emotive e concretizzazioni(quasi) mancate, un Cupido “che (non) rivuole le sue frecce”, che attende di scoprire dove lui & lei – e noi – ci sveglieremo domani, gli occhi ancora in una veglia di desideri e disillusioni.

Can a song save your life? Forse. Al/Il cinema, di sicuro, può.

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