SEGUICI SU


e (ancora per poco) sulla pagina del vecchio dominio

CRONACHE DA VENEZIA 2011

Sezione in riallestimento (spiacevole sbavatura), doverose scuse senza scusanti. Rimettiamettiamoci, per ora, alla vecchia (ma completa) versione
(è possibile che in alcuni casi sia necessario sostituire il dominio "com" con "it" nella barra degli indirizzi)
A cura di Davide Ticchi

REGIA: Danny Boyle
CAST: Enzo Cilenti, Daisy Donovan
SCENEGGIA
TURA: Frank Cottrell Boyce
ANNO: 2004

S. SOLDO

La famiglia inglese media edifica il proprio futuro in zone verdeggianti sino a ieri solo soffiate dal vento, attraversate da qualche treno in corsa, troppo veloce per rendersi conto di che aria tira in certe zone splendide. Proprio in un area prima ricoperta di verde, viene costruita una piccola cittadina di villette a schiera, con il loro posto macchina, e il generale obbligo di essere felici. Obbligo a cui non si può ovviamente sottostare, perché il passato non lo permette, perché guardarsi intorno è possibile, e perché i due fratellini, che hanno appena perso la loro madre, viaggiano oltre le distese d’erba, arrivano fino alle vie dei mendicanti... Il padre è un buon padre, che reprime tutto il “mal di vivere” insieme all’autosuggestione di una seconda possibilità, di un secondo amore che arriva con il sesso. Sembrerebbe una famiglia allo sbando, che ha bisogno di trovare una destinazione (per questo l’assidua presenza di treni in corsa?). La famiglia agogna un nuovo status, e un dono dal cielo sembra indurla sulla retta via; infatti il fratellino più piccolo, anche il più buono, segue con lo sguardo una valigia piovere giù dal cielo, una valigia piena di dollari, tantissimi soldi, e attribuisce a questo un dono celeste. Sarà compito suo e del fratello più grande utilizzare i soldi nel miglior modo possibile, senza sprecarli ne far sapere niente al padre, entro la settimana nella quale la Gran Bretagna passerà dalla sterlina al nuovo euro.
Con Millions il regista inglese Danny Boyle ci vuole dare prova della sua completezza stilistica e narrativa, nonché di una rapida maturità contenutistica, e questo gli riesce ottimamente, entusiasmandoci non poco. Infatti il suo sesto film utilizza uno stile incredibilmente cool, fatto di computer grafica e movimenti di macchina attribuibili solo al virtuale, il tutto miscelato con geometrica bravura. Danny Boyle conferma di saper creare universi visionari ed irreali incredibilmente vicini a ciò che la nostra realtà può essere a livello metaforico. Il merito va soprattutto al regista, che sceglie una chiave narrativa e d’immagine riconducibile solo a Tim Burton ultimamente, e senza la solita pesante e ridondante morale presente nei film della saga di Harry Potter. Ciò però che grava maggiormente nella pellicola di Boyle è proprio la magia (presente nei film appena citati), il contenuto onirico e moralmente univoco che si ravvisa solo nell’ottica di stacco dalla propria vita routinaria, o di confronto tra bene e male altresì quasi per niente approfondito. Pecca in una sceneggiatura anche troppo artificiosa, poco curante del contenuto vero e proprio che a conti fatti si rivela scarso e prevedibile, come probabilmente la confusione rilevabile nella seconda parte del film, che opacizza il buon “senso” e la perfezione di stile ravvisabile nella prima parte. Sono quindi elementi di rottura, o di morale riflettente, a vanificare per metà la forza positiva che “Millions” esercita sullo spettatore, mettendolo a contatto con la natura permissiva e buonista dei bambini, contro quella buona o cattiva degli adulti. La dualità, la diversità dell’individuo, come della stessa economia(!), portano il mondo ad essere immagine distorta di se stessa, treno in corsa che muove vento ai suoi due lati, seconda malevola possibilità di alter ego. Non a caso i due fratelli sono diversi in quanto a carattere, legati a simulacri di entità completamente differenti, ma soprattutto a materialità contrastanti, come il computer del fratello maggiore, e la casa di cartone nel prato di quello minore.
Splendide sequenze panoramiche di prati come sogni, l’uso e la scelta inconfondibile delle musiche, già apprezzata in Trainspotting, ed il montaggio curato da Chris Gill (28 giorni dopo), tra i più ritmati e riusciti degli ultimi dieci anni.
Peccato solo per la mancanza di un adeguata miscela magica, fagocitata da uno stile così appariscente e bello, da risultare anche troppo invadente e “speculativo”.

28 aprile 2005

TOP

Lanius CMS unhandled error ERROR
Warning: Illegal string offset 'instance' in /web/htdocs/www.positifcinema.it/home/old/modules/mod_search.php on line 13

Lanius CMS unhandled error
Fatal error: Cannot redeclare __raw_strtoupper_cb2() (previously declared in /web/htdocs/www.positifcinema.it/home/old/includes/errtrace_funcs.php:95) in /web/htdocs/www.positifcinema.it/home/old/includes/errtrace_funcs.php on line 95